Marc Chagall in mostra a Milano

Marc Chagall in mostra a Milano

di Tiziana Mazzaglia  @TMazzaglia

 

Dal 17/09/2014 al 01/02/2015 in mostra a Palazzo Reale, Milano. Oltre 220 opere esposte.

chagall-the-birhtday2Milano, a Palazzo Reale ospiterà una mostra di Marc Chagall, dal 17 settembre p.v. al 1 febbraio 2015. Curata da Meret Meyer e Claudia Zevi e organizzata dal Comune di Milano in collaborazione con il Palazzo Reale. Le opere esposte provengono da musei sparsi nel mondo come: MoMa al Centre Pompidou, Metropolitan Museum di New York, Museo Nazionale Russo di San Pietroburgo. Un’occasione per ammirare opere di un grande maestro del ‘900 che ha “dipinto per noi”: « Di blu, di rosso di giallo. Ho dipinto i muri chiari. Ho dipinto i suonatori e i ballerini sulla scena; Di blu di rosso di giallo. Per voi, ho dipinto il tabernacolo. Suonate, cantate, ballate! Recitate con me la storia del vecchio Re. N’ero sommerso. Si piangeva dal ridere. Zitti, zitti con voi. Balzeranno fin sulla luna. Si sentirà di nuovo la nostra voce» (M.Chagal 1930-35). Opere dense di un linguaggio simbolico, come ad esempio la capra per indicare il bene e il male presente nella società, oppure il gallo che rappresenta fertilità e aggressività. E, ancora i fiori: « Forse perché sono stato povero, non c’erano fiori. La prima a portarmene è stata Bella. Poi, in Francia… Si può riflettere e pensare a lungo sul senso dei fiori, ma per me sono la vita stessa nella sua smagliate felicità. Non è possibile fare a meno dei fiori. I fiori possono fare dimenticare un momento drammatico, ma possono anche rievocarlo» (M. Chagal, in A. Verdet, Chagall méditerranéen, Paris 1983, p. 58). Nato in Russia da famiglia ebraica, si dedica all’arte figurata a alla poesia. Opere, le sue, che si contraddistinguono per l’originalità, non si identifica in nessuna corrente e non ha mai firmato manifesti, infatti si distaccava da ogni movimento. André Breton lo aveva proclamato predecessore del Surrealismo e Herwarth Walden vedeva in lui analogie con l’ Espressionismo tedesco. Negli anni vissuti a Parigi apprezza e studia il Cubismo, ma anche qui ne prende le distanze per creare qualcosa di diverso e originale. Di lui non abbiamo saggi critici in cui ci parla della sua espressività, ma ci ha lasciato testi poetici dedicati e ispirati dalla sua arte. Forte rilevanza ha l’elemento spirituale in cui sono impregnate le sue opere. Puntava sul mistico-irrazionale, molto vicino all’ Hassidismo, un movimento religioso diffuso nel mondo Ebraico dell’Europa centrale. Come giustamente sosteneva Kandinskij “Il valore di un’opera d’arte consiste nel suo profetizzare un mondo” e le opere del maestro Chagal profetizzano il suo mondo interiore nella rielaborazione di correnti artistiche del Novecento.

Per informazioni:

http://www.comune.milano.it

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