Siamo tutti potenziali omicidi: i misteri della mente umana svelati da una criminologa
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Omicidi, reati, società che induce a noia: temi dominanti della 38ª puntata di “Piazza verga” condotta dall’avvocato Giuseppe Lipera.
La criminologa dr. Valentina Patti dialogando con l’avvocato Giuseppe Lipera, al Salotto della Giustizia, della trasmissione “Pizza Verga”, ha illustrato aspetti curiosi della società del nostro tempo. Viviamo in un’era della tecnologia all’avanguardia, con validi e veloci mezzi di comunicazione, ma viviamo in realtà soli, accompagnati da una sorta di noia che può sfociare in devianze patologiche. «Le notizie di cronaca narrano di gente che uccide per motivi banali, dalla lite in un parcheggio ad uno sguardo ad una ragazza, sempre più spesso si uccide per banalità e per noia», dice la dottoressa Patti. Quello che è più grave e che capita spesso di casi in cui la madre uccide il proprio figlio e questo non può che essere follia, come tra l’altro affermava l’avvocato Lipera in un’altra trasmissione di Telesiculissimi, in cui era ospite per esprimere un suo giudizio sul caso di cronaca attuale del piccolo Loris. Forse il seme della zizzania che intacca la mente umana si nasconde in una sorta di solitudine: diceva il Verga nel romanzo “I Malavoglia” che «le famiglie sono come una mano e ognuno ha il suo ruolo, dal più grande al più piccolo». La maggior parte delle famiglie di oggi, invece sono molto disgregate e hanno perso ogni principio e ogni affetto. Un altro scrittore, ma contemporaneo e dell’alta Italia, Mauro Corona, in alcune interviste ha espresso due pensieri molto importanti: 1. «Le case e la gente sono come la gente: se non li si accarezza muoiono»; 2. «Una volta i vecchi non si mandavano negli ospizi, ma li si usavano per cantare le ninne nanne». Trovo che queste due frasi sintetizzino le carenze della società di oggi, in cui la bellezza delle piccole cose viene sottovalutata dall’apparenza delle grandi cose e quello che ne scaturisce è una sorta di malessere generale: quello che non funziona si butta, quello che non funziona si uccide. Come ha sottolineato la criminologa durante la puntata in questione è che tutti siamo potenzialmente omicidi se ci viene a mancare la lucidità mentale. Questa è una consapevolezza che dovrebbe allarmare tutti noi, sollecitandoci ad accarezzare quell’umanità di noi stessi che molte volte trascuriamo presi dalla vita frenetica di tutti i giorni.