‘A me che importa?’ ‘Sono i giorni dell’ira dentro l’odio di una nuova trincea’
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
La visita di Papa Francesco a Redipuglia e il discorso sulla guerra. Parole di pace su azioni di guerra e la musica donata da chi indica la via dell’Amore: Giovanni Nuti, ‘Tirate i sassi alla luna’.
Cronaca di guerra inarrestabile e un papa in continua preghiera di pace sono la nostra quotidianità. Papa Francesco Bergoglio, il 13 settembre c.m., in pellegrinaggio al cimitero austro-ungarico di Fogliano di Redipuglia, in Friuli Venezia Giulia, visita le tombe delle vittime della Prima guerra mondiale: « Trovandomi qui, in questo luogo, trovo da dire soltanto: la guerra è una follia. La guerra distrugge. Distrugge anche ciò che Dio ha creato di più bello: l’essere umano. La guerra stravolge tutto, anche il legame tra fratelli. La guerra è folle, il suo piano di sviluppo è la distruzione: volersi sviluppare mediante la distruzione. (…) Anche oggi, dopo il secondo fallimento di un’altra guerra mondiale, forse si può parlare di una terza guerra combattuta ‘a pezzi’, con crimini, massacri, distruzioni?». Parole di preghiera riecheggiano tra lapidi che spingono ad “egregie azioni” (U. Foscolo, “I Sepolcri”) di pace, che urlano e implorano la fine di una guerra da sempre esistita: « L’ombra di Caino ci ricopre oggi qui, in questo cimitero. Si vede qui. Si vede nella storia che va dal 1914 fino ai nostri giorni. E si vede anche nei nostri giorni».
Sembra di udire un brano del Maestro Giovanni Nuti e di Paolo Recalcati (di cui la poetessa Alda Merini nutriva molta stima) del 1991, “Tirate i sassi alla luna”: « È questa la terra di Dio / è questa la valle / la valle del latte e del miele / ma perché tanto sangue / Palestina – Israele / le donne che imbracciano il mitra / i figli senza una patria / La casa divisa e contesa / è presa di mira / non c’è più difesa o pietà / sono i giorni dell’ira / sono lacrime amare / barricate, polvere e spari / il fumo prende alla gola (…)».
Nell’omelia il Papa sottolinea che: « Ad essere onesti la prima pagina del giornale dovrebbe avere come titolo: ‘A me che importa?’ Caino direbbe: ‘Sono forse io il custode di mio fratello?’ Anche oggi dietro le quinte ci sono interessi, piani geopolitici, avidità di denaro e di potere, e c’è l’industria delle armi, che sembra essere tanto importante!». A chi importa di quelle vite?: « E dentro l’odio che scava / un’altra lunga trincea / in mezzo a questi bambini / dove sono gli eroi» (G. Nuti, Tirate i sassi alla luna, seconda strofa). Non ci sono eroi che frenano e che affrontano la guerra ‘a mani nude’, sono ancora troppo potenti i ‘pianificatori del terrore’ a cui non importa nulla dei corpi morti per terra come ‘l’incartocciarsi della foglia riarsa’, ‘il cavallo stramazzato’, ‘il rivo strozzato’ (E. Montale, “Spesso il male di vivere ho incontrato”). Il vero ‘falco in alto levato’ è chi organizza e assiste allo spettacolo, chi progetta da dietro le quinte, al riparo.
Papa Francesco ha aggiunto:« Questi pianificatori del terrore, questi organizzatori dello scontro, come pure gli imprenditori delle armi hanno scritto nel cuore: ‘A me che importa?’».
Sant’Agostino diceva che chi canta prega due volte e nei versi del Maestro Nuti si innalza una preghiera che ben si adatta alle parole di papa Francesco: « chi grida sempre vendetta non ascoltatelo più / (…) / Tirate i sassi alla luna / allora cadranno lontano / allora la pace verrà / il deserto fiorirà ».
Testo completo del brano “Tirate i sassi alla luna” (G. Nuti – P. Recalcati / G. Nuti – C. Valli)
È questa la terra di Dio
è questa la valle
la valle del latte e del miele
ma perché tanto sangue
Palestina – Israele
le donne che imbracciano il mitra
i figli senza una patria
La casa divisa e contesa
è presa di mira
non c’è più difesa o pietà
sono i giorni dell’ira
sono lacrime amare
barricate, polvere e spari
il fumo prende alla gola
E dentro l’odio che scava
un’altra lunga trincea
in mezzo a questi bambini
dove sono gli eroi
Soldati che bloccano ogni via
affrontateli a mani nude
Tirate i sassi alla luna
allora cadranno lontano
allora la pace verrà
il deserto fiorirà
Tirate i sassi alla luna
in guerra non vince nessuno
la guerra anche qui finirà
Le vecchie che restano sveglie
se c’è il coprifuoco
il filo spinato che cresce
dov’è il campo nemico
ancora vergogna e rancore
ancora dolore
E tutti i vostri profeti
che oramai sono muti
chi grida sempre vendetta
non ascoltatelo più
Soldati che bloccano ogni via
affrontateli a mani nude
Tirate i sassi alla luna
allora cadranno lontano
allora la pace verrà
i deserto fiorirà
Tirate i sassi alla luna
in guerra non vince nessuno
la guerra anche qui finirà
questa terra frutti darà
e com’era promesso sarà
la luna la luna la luna.