Chi è Cristo per la New Age?
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Alcuni concetti della figura di Cristo nella New Age e nel Cristianesimo. Diversità e ideologia.
Questa forma di religiosità chiamata New Age, più propriamente detta corrente o movimento, si rivolge ad un uditorio di anime alla ricerca di felicità, armonia, benessere e risponde a queste esigenze con sensazioni, vibrazioni, relax. Il salvatore che la cultura moderna aspetta è colui che porta libertà, autenticità, autonomia. Non vi è una devozione a Dio, ma alle forze naturali che scaturiscono energie positive che mettono in contatto con altre dimensioni. Il cosmo è pensato come un tutto organico animato da un’energia identificata come anima e spirito. Per entrare in contatto con il cosmo è necessario avere un maestro, cioè un uomo ritenuto illuminato che ha una particolare sensibilità di mediare le energie. Ancora si ritiene che il corpo sia abitato da centri di energia e quindi l’uomo deve avere dimestichezza nell’ascoltare il proprio io, ritenuto un Sé stesso superiore, intermediario con Dio. Il Dio della New Age non è né personale né trascendente. Non è né libero Creatore né l’amorevole reggente dell’universo, ma “un’energia impersonale”, immanente al mondo, con il quale costituisce una “unità cosmica”: “Tutto e uno”. Quest’unità è monistica, panteistica. Dio è il “principio di vita”, lo “spirito o anima del mondo”, la somma totale della coscienza esistente nel mondo. In un certo senso, tutto è Dio. La presenza di Dio è più evidente negli aspetti spirituali della realtà, così ogni mente/spirito è, in un certo qual modo, Dio. Si parla anche di Cristo, ma non di Geù di Nazaret. “Cristo” è un titolo conferito a qualcuno che ha raggiunto uno stato di coscienza nel quale percepisce la propria divinità e può quindi affermare di essere un “Maestro universale”, Gesù di Nazaret non era il Cristo, ma soltanto una delle figure storiche nelle quali questa natura “cristica” si è rivelata, come nel caso del Buddha e di altri. Ogni manifestazione storica del Cristo mostra chiaramente che tutti gli esseri umani sono celesti e divini e li conduce verso questa realizzazione. Il livello più interiore e più personale (psichico) nel quale gli esseri umani “avvertono” questa “divina energia cosmica” è detto anche “Spirito Santo”.[1] Il New Age non ha un vero e proprio inizio e neanche un vero e proprio fondatore. Ci sono alcuni esponenti che hanno curato alcuni aspetti del New Age, come Alice Ann Bailey, C.G. Jung, R. Steiner, Pierre Teilhard de Chardin, Spangler. Il Cristo di Steiner è un essere umano che ricevette l’essenza di Cristo all’età di trent’anni, ed è ritenuto colui che guida l’evoluzione terrestre fin dall’origine dei tempi. Il Cristo di Spangler è un essere comune a cui Cristo stesso si manifesta per un periodo breve di tre anni. In questo periodo compie a termine la sua missione grazie alla crocifissione. C’è di base un concetto di un Cristo universale per tutti i popoli della terra, che però non può essere contenuto da nessuna religione, ma si avrà una relazione tra lui e l’umanità solo con la sua seconda venuta. Questo è il Cristo cosmico, ritenuto anche come forma di energia alla base di ogni essere e di tutto l’essere. « Il Cristo Cosmico è il modello divino che trova connessione nella persona di Gesù Cristo (ma non si limita a questa persona). Il modello divino di questa connessione si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14). Il Cristo Cosmico conduce a un nuovo esodo dalla schiavitù e dal pessimismo di un universo newtoniano, meccanicistico, pieno di competizione, con vincitori e vinti, dualismi, antropocentrismo, nonché dal tedio di veder il nostro entusiasmante universo descritto come una macchina priva di mistero e misticismo. Il Cristo Cosmico è locale e storico, davvero legato intimamente alla storia umana. Il Cristo Cosmico può vivere alla porta accanto o persino all’interno del più profondo e autentico sé di ognuno».[2] Secondo Teilard de Chardin il Cristo universale si realizza attraverso i rapporti delle persone, relazioni morali, sociali, giuridiche, ma queste devo essere regolate dall’amicizia. Secondo gli esponenti della New Age non si può parlare di Dio, in quanto nessuno l’ha mai visto, ma si può parlare di divino riferendosi a un’energia che avvolge tutto. Un altro esponente della New Age, Helen Schuman in un libro intitolato A corse in Miracles, scrive: « Dio è uno spirito impersonale. La creazione non è altro che un’emanazione del suo essere (in senso stretto ha creato solo suo figlio). L’uomo è un frammento del Figlio unico di Dio. Il Figlio di Dio un giorno si addormentò e sognò di diventare creatore come Dio. Lo Spirito Santo fu incaricato di risvegliarlo. Migliaia di Ego nacquero da questo sogno e s’identificarono illusoriamente con il loro corpo fisico credendosi falsamente separati da Dio (quindi siamo tutti frammenti del Figlio unico di Dio). La redenzione è la correzione di questa falsa credenza nella realtà della morte, poiché tutto viene dal sogno (qui evoca la maya, l’illusione prediletta dell’induismo). Gesù Cristo non è morto per i nostri peccati e non è il Figlio unigenito di Dio, ma solo il primo a prendere coscienza di esserlo».[3] La new Age non si appoggia a mediazioni classiche, quali la Chiesa, i dogmi, la morale, non accetta intermediari. Il dio visto dalla New Age non ha un’identità precisa e non ha un carattere personale. Non si ha un creatore e non si ha la sua provvidenza, non è un dio che si rivela nella storia di ogni uomo dando un perché ad ogni evento dimostrando il suo disegno su ogni uomo, rendendo ogni storia una storia di salvezza. Il divino è ritenuto indefinibile ma onnipresente, un’energia che investe tutto, una luce che illumina e trasforma tutto, un fuoco che brucia e purifica, una presenza che infonde gioia e forza. Un punto fondamentale della New Age è infatti un cammino della gnosi e della conoscenza, l’introspezione attraverso il rilassamento per arrivare a sentire il proprio Sé, il punto del nostro essere in cui vive questa energia. Quando l’uomo sente quest’energia scopre dio, si sente abitato, si ha una fusione tra uomo e dio. Quale idea si può avere del Cristo New Age? Non esiste una vera e propria definizione di questo Cristo, non è il Messia, il Salvatore, il Signore, o Dio, ma è un uomo saggio, dotato di un lume particolare che arriva più in là, dove per gli altri è oscuro, è un maestro spirituale, una guida, come Mosè, Budda, Maometto. Si identifica Cristo con la figura di un uomo comune, che entra in contatto con l’energia cosmica che lo trasforma in Cristo, è una via per arrivare alla pienezza di felicità e salvezza. Cristo per la New Age non è il Verbo incarnato o Dio fatto uomo, per ricostruire la sua storia si adopero alcuni episodi dei vangeli apocrifi, in cui si denota un Cristo pacifista, taumaturgo e felice. Non si parla mai di un Cristo crocifisso, la New Age rifiuta questa visione, e presenta solo una figura umana, illuminata dall’energia cosmica, che ha in sé tutta la luce e l’energia presente nell’universo, quest’universo è il divino, è attraverso questi doni riesce a sapere oltre le conoscenze comuni, e ha la proprietà completa dell’armonia, della pace e della felicità, e celebra l’annuncio dell’avvento del Regno.
[1] Gesù Cristo portatore di acqua viva, pp. 47-48.
[2] Fox M., The Coming of the Cosmic Christ. The Healing of Mother Earth and the Brith of a Global Renaissance, San Francisco (Harper & Row) 1988, p. 135. (citazione riportata in Gesù portatore di acqua viva, op. cit, p. 68.)
[3] Cfr., Martìnez Diez F., New Age e fede cristiana, San Paolo, Milano 1998, p. 109.