Dimmi cosa mangi e poi critica la mia pelliccia!
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Risposta alla nuova moda di bar e ristoranti che rifiutano l’ingresso a chi indossa la pelliccia.
Cosa si nasconde veramente dietro l’astio e la guerra sfrenata degli animalisti? me lo sono sempre chiesta. La maggior parte delle manifestazioni sfociano in esibizioni carnevalesche che mirano ad impressionare il pubblico. Recentemente, siamo arrivati anche al divieto d’ingresso in alcuni locali, dal nord al sud e si sta diffondendo come una nuova epidemia. Chi sono veramente questi animalisti?
Parlando con alcuni di loro ho avuto risposte molto evasive e fuori tema rispetto a quello che ho chiesto. Molti, alla domanda “Perché provi fastidio nel vedere una persona con la pelliccia?” hanno risposto “perché voglio bene agli animali”. Se poi la conversazione continua, scopri che: mangiano tacchino, carne di cavallo, conigli, insaccati; poi ancora, che hanno abbandonato il proprio cane quando gli è nato un figlio o quando hanno cambiato fidanzato; o ancora, che non fanno vaccinare il proprio cane, che lo tengono a dieta, perché il cibo costa; che non lo portano dal veterinario, perché costa. Allora! “Che fastidio provano quando una persona indossa alla pelliccia?” Più che una posizione di difesa verso gli animali, credo che sia una lotta per chi ha speso per indossarla e ancor di più per le pelliccerie, che sono il simbolo di un lusso storico, invidia di molti.
Da sempre l’uomo si è cibato di animali, da sempre l’uomo ha indossato le pellicce nei periodi freddi. Se solo potesse ritornare in vita un uomo preistorico non capirebbe l’uomo ambientalista evoluto, che si ciba di animale e si schiera contro chi vende e chi indossa le pellicce. Vorrei tanto andare a vedere il menù dei locali che hanno aderito all’iniziativa e vedere se propongono solo cibo vegano.
Non è forse è meglio guardare la trave nel proprio occhio prima di puntare il dito sulla pagliuzza degli altri.