Francesco Fioretti, La selva oscura, Il grande romanzo dell’Inferno, Rizzoli 2015
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Una nuova lettura dell’Inferno di Dante.
Dante Alighieri, si sa, ha scritto per i posteri, ha intrapreso il viaggio nel mondo ultraterreno per scrivere un’opera che fosse un insegnamento di vita, per non perdere la retta via ed uscire da quella selva oscura che è allegoria di uno stato confusionale, di depressione, angoscia, stress, in cui come fiere i peccati assalgono l’anima.
Oggi Francesco Fioretti, scrittore che è stato ricercatore presso l’Università di Eichstatt, ha scritto una versione moderna e personale dell’Inferno, perché « nei periodi di crisi, per ricostruire una fiducia nel futuro, di riconquista di valori perduti e essenziali, Dante torna al centro dell’attenzione, accade sin dalla fine del ‘300, è successo nel ‘700 e col Risorgimento, e ritorna oggi, quando il suo cammino ha più senso che mai».