I docenti vivranno in auto?
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
DDl e nuovi incarichi in tutta Italia.
Secondo il comma 100 della riforma approvata presso la Camera dei Deputati gli incarichi saranno assegnati “scorrendo l’elenco di tutte le iscrizioni nelle graduatorie”, questo comporta assegnazioni in provincia o regione diversa da quella dove si ha la residenza e /o il domicilio. Come faranno i professori, che già navigano in difficoltà economiche? Eppure, ancora vi è scritto, al comma 96, che “coloro che non accettano la proposta di assunzione eventualmente effettuata in una fase non partecipano alle fasi successive e sono definitivamente espunti dalle rispettive graduatorie”. Il noto gioco dell’oca sembra avere regole molto più realistiche di questo decreto, eppure fino adesso è stato approvato, manca solo la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui i professori ed anche il giudice Ferdinando Imposimato stanno chiedendo ascolto. Quelle dei professori sembrano le grida delle sirene rivolte ad Ulisse e i suoi compagni che si erano tappati le orecchie. In tutta questa vicenda, il professore Marcello Pacifico, presidente Anief-Confedir-Cisal, sostiene che: «si tratterebbe di un vero ricatto. Speriamo che nella fase attuativa della riforma si aggiusti quanto indicato nella legge approvata. Ovvero, che non si obblighi il personale, nelle preferenze sulle assunzioni da attuare, ad inserire tutte le province italiane. Dopo aver impugnato la valutazione, fisica e psichica, costretti a subire i neo assunti con l’organico funzionale, ad opera dei dirigenti scolastici, saremmo costretti a ricorrere anche contro questa decisione. Senza dimenticare che sui posti vacanti, pesa come un macigno la questione delle nuove assegnazioni provvisorie». Non c’è da dire altro che “chi vivrà vedrà!”