Il Decamerone di Boccaccio diviene film dei fratelli Taviani
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
I fratelli Paolo e Vittorio Taviani si sono ispirati al Decamerone per girare un film moderno e attuale, in sala dal 26 febbraio.
Un film dei Taviani, prodotto da Donatella Palermo e Luigi Musini per una produzione Stemal Entertainment, Cinemaundici e Barbary Films con Rai Cinema. Trae spunto da una fonte del passato studiata in tutte le scuole italiane e molte volte sottovalutata. Spesso, quanto oggetto di studio nelle scuole è percepito come obbligo sotto le sembianze di una nozione da ingerire al fine di poter ottenere un voto, invece, dentro i libri scolastici si cela la vita con le sue chiavi di lettura. I registi, fratelli, Paolo e Vittorio Taviani hanno recuperato la trama del Decamerone del Boccaccio per girare un film attuale. Storie intessute di dolore, amore, sofferenza e malessere, da cui voler evadere. “La peste in varie forme è dappertutto” dicono i registi, oggi come ieri, ogni epoca ha le sue sfumature di una traccia comune e ripercorrere quanto era già stato scritto è utile per riflettere, permette di avere uno specchio in cui vedere la realtà: « Della peste che raccontava Boccaccio ce n’è tanta in giro per il mondo, pensiamo ai tagliatori di teste dell’Isis, alle ingiustizie di certe guerre come in Libia e alla peste domestica che colpisce i giovani senza lavoro». Il cast è formato da: Lello Arena, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Vittoria Puccini, Michele Riondino, Rossi Stuart, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Jasmine Trinca, Josafat Vagni e Flavio Parenti.
Le vicende riprendono la trama dell’opera letteraria di Boccaccio: Decamerone, titolo e nome emblematico, in quanto tratta di dieci giornate del 1348, quando Firenze era stata colpita dalla peste. Tutto ha inizio quando, un martedì mattina, a Santa Maria Novella, s’incontrano sette giovani donne e tre giovani uomini, che decidono di evade nella campagna per fuggire dalle atrocità della città. Vivono dapprima in una villa, poi in un bel palazzo. Ogni giorno, tranne il venerdì e il sabato si incontrano su un prato e si raccontano novelle, una per ciascuno. Queste novelle hanno temi diversi in cui l’uomo è sempre al centro con istinti, passioni, intelligenze, astuzia, colpe e debolezze e un’appassionata ricerca di successo e felicità.