Il dramma della solitudine della giustizia: il giudice Acagnino ne parla a “Piazza Verga”
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
“Piazza Verga”, il Salotto della Giustizia con ospite il magistrato Marisa Acagnino, Presidente di sezione del Tribunale di Catania.
Durante la settima puntata della trasmissione “Piazza Verga” condotta dall’avvocato Giuseppe Lipera si è parlato di Giustizia con il magistrato Marisa Acagnino, che ha sottolineato un aspetto critico della nostra contemporaneità: «Il mondo della giustizia non può non essere espressione della società in cui viviamo. Se la società di vent’anni fa viveva di valori condivisi, di progetti comuni, di obbiettivi, che si pensava di poter raggiungere solo insieme, oggi nella società è cambiato tutto: la nostra è una società imminente, in cui non si vede un futuro. I giovani non hanno prospettive e ciascuno si ritaglia un proprio». Un quadro realistico di un’era dalla tecnologia all’avanguardia, con validi e veloci mezzi di comunicazione, ma con tanta solitudine. I campanelli d’allarme sono tanti. Capita, sempre più spesso, di leggere sui quotidiani casi di persone morte nella propria abitazione e ritrovati solo dopo giorni, quando ormai, i gas si fanno sentire per le strade del vicinato. Oggi molti valori, ormai, sono in disuso. Quando ancora esistevano le famiglie, non si verificano casi di solitudine. Gli anziani moribondi giacevano sul loro letto, attorniati dai parenti, con il coro delle preghiere e il prete del paese al capezzale, per l’ultima confessione, in attesa dell’estrema unzione. Ricchezze sentimentali di un passato che ha lasciato solo il ricordo, ormai, viviamo in una società in cui la crisi ha colpito anche la sfera emotiva e siamo circondati di niente. Un aspetto drastico che ha effetti anche in campo lavorativo, perché come ben ha espresso il magistrato Acagnino “ognuno si ritaglia il proprio spazio”, parte della crisi di oggi, anche in campo della giustizia è la solitudine delle varie figure professionali, che dovrebbero rispolverare la collaborazione e il dialogo.