Il Papa consiglia di visitare i musei
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
All’Angelus di domenica 4 gennaio 2015 il Papa esalta l’arte consigliando di visitare i Musei.
«Il valore dell’opera d’arte si verifica non tanto in quanto l’opera d’arte viene detta bella e riuscita, ma in quanto concretamente e storicamente, l’opera d’arte stimola e suscita un processo, infiniti processi indi interpretazione e cioè discorsi» G. Vattimo.
Oggi al termine dell’Angelus, il Papa ha consigliato di visitare i musei, una domenica in cui è stato possibile approfittare dell’ingresso gratuito in diverse località. Un invito, quello del Papa, ad assaporare il gusto del bello: un’espressione artistica frutto di coloro che hanno avuto un dono, un talento e hanno saputo sfruttarlo attraverso un’esigenza di carattere interiore manifestata da un linguaggio sublime e ultraterreno, del quale non tutti ne conoscono i tratti, ma di cui tutti ne hanno bisogno. Ogni forma d’arte è, infatti, segno e messaggio di un qualcosa che è rielaborazione di un’interpretazione personale, penetra l’occhio e tocca l’anima. Ed è l’animo umano a generare arte e allo stesso tempo l’arte è generata insieme con l’uomo. Si tratta di un qualcosa che si genera, come parte viva che vuole venire alla luce, vuole respirare e vivere. Il museo è lo scrigno di questo linguaggio. «Il museo è uno dei luoghi che danno l’idea più elevata dell’uomo» (André Malraux, “La psicologia dell’arte”, 1947/1949). Quello che comunemente chiamiamo “Museo” è un luogo in cui secondo una tecnica ben precisa vengono conservati, per essere sposti, beni di prestigio sia storico sia artistico, per una funzione socio-educativa. Il Museo viene definito all’articolo 2 dello Statuto dell’International Council of Museums: « un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che compie ricerche sulle testimonianze materiali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce. le conserva, le comunica e soprattutto le espone a fini di studio, di educazione e di diletto». La missione del Museo è quella di conservare per tramandare e informare. Nel Seicento Federico Borromeo aveva esaltato il valore del Museo, in quanto Istituto per la conservazione delle memorie, istituendo un nesso tra museo e identità collettiva. Ne scaturisce, quindi un ruolo fondamentale nel campo della ricerca. Un luogo in cui basta osservare per ascoltare e ritrovare stimoli utili al nostro futuro, un po’ come Foscolo diceva ne “I Sepolcri” delle tombe degli uomini illustri “spingono ad egregie azioni”, poesia scritta per tutelare i cimiteri cittadini contro l’Editto napoleonico di Sanit-Cloud del 1804. Anche l’arte, se osservata con attenzione spinge ad “egregie azioni”.