In Italia gli innocenti vanno difesi: caso Turchet dell’avv. Lipera
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Alessandro Turchet arrestato da innocente ritrova la salvezza grazie all’avvocato Lipera.
Quello di un avvocato è un arduo compito, che consiste nel portare a galla la verità e malgrado le apparenze possano annebbiarla rimane pur sempre una certezza da svelare, con arte e cautela, anche se a volte bisogna attendere la bellezza di diciassette anni. Ne è stato un esempio il caso di Alessandro Turchet, un cinquantaquattrenne residente a Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia. Ecco le tappe della vicenda: era il 9 marzo 1998, quando è stato arrestato, sotto ordinanza del Gip di Catania, per un fatto commesso a Catania, pur non essendo mai stato in Sicilia: detenzione e spaccio ingente di sostanza stupefacente. Circa un mese dopo, precisamente il 2 aprile 1988, però per mancanza di sufficienti indizi viene scarcerato, sempre presso il Tribunale di Catania, con presidente il dott. Michele Fichera e i Giudici Roberto Passalacqua e Antonio Giuttari. La vicenda, non si è conclusa qui, perché il P.M. Giovannella Scaminaci ha chiesto, in primo grado, il rinvio a giudizio e poi la condanna a nove anni di reclusione. Si arriva, così al 9 giugno 2010, data in cui il Tribunale di Catania, attraverso il presidente Enrico De Masellis e il giudice estensore Sebastiano Di Giacomo, esprime una condanna dai quattro ai sei mesi di reclusione più una multa di ventimila euro. Ancora, nel processo di secondo grado il sostituto procuratore generale Angelo Busacca ha chiesto la conferma della sentenza. Un vero e proprio rebus la cui soluzione è stata trovata e attuata dall’avvocato Giuseppe Lipera, difensore dell’imputato, che dichiara: «In questo processo, ingiusta detenzione ed estrema lunghezza si sommano (diciassette anni sono obbiettivamente troppi), anche se va riconosciuto che il sistema giudiziario questa volta ha funzionato e forse, come disse una volta Paolo Rossi, Presidente della Corte Costituzionale, è anche vero che “la giustizia non è una competizione sportiva”. E’ proprio il caso di dire, che ogni tanto accade che il tempo è galantuomo!». Oggi, infatti, il dado è stato tratto e la Corte d’appello di Catania, nella terza sezione penale, con presidente Tiziana Carruba e giudice Alessandro Dagnino, ha riconosciuto Alessandro Turchet innocente e lo ha assolto per non aver commesso il fatto. Ancora, un episodio in cui un trentasettenne arriva ai suoi cinquantraquattro anni vivendone diciassette in un incubo, sostenuto soltanto dal suo legale.