“In viaggio con Calvino” per leggerlo, ascoltarlo e respiralo
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
I segreti di una rassegna dedicata ad Italo Calvino. Interviste al co-ideatore e ad alcuni dei curatori principali: Stefano Donati, Massimo Locci, Stefano Adami e Marco Pietrosante.
Italo Calvino, è uno dei maggiori narratori italiani del secondo Novecento. Nato a Santiago de las Vegas, nell’isola di Cuba, nel 1923, da genitori italiani. Nel corso della sua vita si è arricchito non solo di studi, ma in particolare di viaggi: ha vissuto per vent’anni a Sanremo, poi si è trasferito a Parigi, corrispondente per il Corriere della Sera a Tokio e per l’Unità in Unione Sovietica solo per citare alcuni dei luoghi visitati e dove oggi è ancora ricordato e riconosciuto, come intellettuale di altissimo livello. Muore infine a Siena il 19 settembre del 1985 e riposa definitivamente nella sua amata Castiglione della Pescaia. Delle numerose mete solo in una sola città, ha trovato il suo ideale di vita, New York: «una città geometrica, cristallina, senza passato, senza profondità, apparentemente senza segreti». Calvino è stato un artista dai tratti illuministi, che si rispecchiano in un accentuato razionalismo e l’interesse per le materie scientifiche. Non mancano, però, il gusto per l’immaginazione che sfocia nella descrizione di una geografia fantastica: infatti, i luoghi citati nei suoi racconti non hanno coordinate riconoscibili. Lo stile fiabesco e avventuroso condiscono i suoi racconti, che seppur connotati in un contesto storico reale, ci appaiono scritti da un occhio osservatore semplice ed umile, come può essere quello di un fanciullo. Un linguaggio, il suo, quindi, allegorico, in cui tra le immagini fiabesche si insinua la realtà e la quotidianità del suo tempo colorata di luci e ombre, ma contenente un messaggio ben preciso, non solo per i semplici lettori, ma anche per i posteri che si sono occupati di cultura in generale. Un autore, quindi estremamente trasversale con numeri a conferma della sua universalità: 1.474 opere, in 5.388 pubblicazioni, in 48 lingue, presenti in 72.854 biblioteche nel mondo.
Come mai è stata ideata una rassegna su questo autore, intitolata “In viaggio con Calvino”? Ho rivolto alcune domande a Stefano Donati co-ideatore della rassegna e responsabile relazioni esterne della IXCO – Istituto Italiano per la Cooperazione, il quale ha spiegato che:
«Nel 2013, novantesimo della nascita del grande autore, abbiamo pensato di omaggiarlo con una rassegna che non trattasse esclusivamente l’aspetto letterario ma che ne mettesse invece in evidenza la poliedricità. Il tutto nasce, quindi con una prerogativa di base: quanto il pensiero e l’opera di Calvino abbiano influenzato consciamente o inconsciamente il pensiero e l’opera di terzi nei campi più disparati. Ecco perché si è pensato ad una suddivisione in sezioni tematiche. Nello specifico: letteratura, architettura, design, fotografia, arti plastiche e visive, cinema, storia e mitologia, natura e ambiente, ergonomia e sostenibilità. Da un’idea originaria mia e dell’arch. Marco Marini, vice presidente di IXCO, abbiamo quindi coinvolto una serie di importanti interlocutori culturali ed istituzionali con i quali affrontare questo “viaggio”. In particolare la Casa dell’Archittettura di Roma, che firma insieme ad IXCO l’intera rassegna ed uno dei suoi rappresentanti, il prof. Arch. Massimo Locci che figura come curatore della sezione architettura nello specifico ed anche come curatore generale insieme a me e all’arch. Marini. Un “Viaggio” quindi sia culturale ma anche temporale in quanto la rassegna resta virtualmente aperta, pronta ad ospitare nuovi eventi. Ad esempio, lo scorso 18 settembre è stata donata alla comunità di San Venanzo (Terni) in collaborazione con l’Associazione “architetto Simonetta Bastelli”, un opera scultorea dedicata a Calvino dal titolo “L’eco dei nostri Antenati”, dei giovani artisti Emiliano Yuri Paolini, Marco Pietrosanti ed Alessandro Parisi, nell’ambito del work shop internazionale “Architettura e Natura”. Per il 2016 è allo studio la fattibilità di una mostra artistica dedicata a tema delle fiabe… il viaggio quindi continua! ».
Quali sono le tappe degli eventi:
«Le location sono state:
Roma:
– Casa dell’Architettura dal 13 giugno al 15 ottobre 2013;
– Sala Trevi, Cineteca Nazionale dal 1 al 5 ottobre 2013;
– Biblioteca Nazionale Centrale di Roma dal 25 ottobre al 15 febbraio 2014;
– MAXXI B.A.S.E. dal 29 ottobre al 24 novembre 2013;
Castiglione della Pescaia:
– Palazzo Centurioni dal 2 al 30 settembre 2013;
La Habana:
– Centro Hispanoamericano de Cultura dal 4 al 29 novembre 2013».
Quali sono stati i criteri che hanno influenzato le scelte organizzative?
«La complessità e la varietà dei temi da affrontare, ci hanno suggerito di affidare ogni singola sezione ad uno specifico curatore, che ancora oggi ringraziamo per la qualità di quanto espresso, il quale ha sviluppato il proprio tema sia personalmente che trasversalmente con gli altri curatori, secondo quindi il principio guida dell’interdisciplinarità tanto cara a Calvino. Per gli eventi svoltosi in Italia abbiamo quindi avuto la collaborazione logistica e scientifica di importanti enti ed istituzioni, dalla Casa dell’Architettura, alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, al Centro Sperimentale di Cinematografia, al Comune di Castiglione della Pescaia solo per citarne alcuni. Il format da “esportazione”, come nel caso dell’Avana, è stato concepito soprattutto sui concetti delle Lezioni Americane, in quanto abbastanza universali da favorire l’aggregazione intorno ai singoli concetti (Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità, Consistenza) di contenuti di varie discipline con curatela e partecipanti del luogo. L’idea era quindi quella di esporre in ogni tappa, una breve sintesi dei contenuti più significativi (oltre che logisticamente esportabili) delle tappe precedenti e di dare ampio spazio ai contributi locali. L’ambizione iniziale era quella di proporre in prossimo futuro, una rassegna conclusiva che presentasse il meglio dei contributi raccolti nelle varie tappe in giro per il mondo. Purtroppo, dopo la tappa Habanera, non è stato ancora possibile proseguire nel tour auspicato ma l’interesse delle istituzioni locali che ci è stato più volte ribadito ci fa ben sperare per il futuro soprattutto se si riuscisse a concretizzare l’interesse di alcuni sponsor rispetto ad una visibilità in ambito estero, così come avvenuto in occasione di una precedente positiva esperienza di un’altra rassegna intitolata “Cuba una storia anche Italiana” (2011), a sua volta formulata in sezioni e che svelava i fitti legami tra i due paesi da Cristoforo Colombo alla contemporaneità. Una delle vicende più rilevanti in tal senso riguardava proprio la famiglia Calvino per l’importante contributo scientifico del lavoro svolto presso la Stazione Agricola Sperimentale di Santiago de las Vegas. Ad ogni modo dopo essere stata esposta a Roma presso il Museo di Roma In Trastevere è stata portata all’Havana in occasione della settimana della Cultura Italiana e successivamente donata ed ora in mostra permanente presso la Dante Alighieri di Cuba».
Dal punto di vista scientifico, la rassegna come è stata organizzata?
«Come già detto, la complessità e la varietà delle materie da trattare ha reso necessaria un’attenta supervisione delle varie attività, in alcuni casi, in pieno spirito calviniano, anche provocatorie ed inserite nell’ambito della rassegna. Complessivamente si sono svolti circa quaranta eventi suddivisi tra le varie sezioni. Un comitato scientifico, presieduto dal Prof. Emerito Riccardo Campa, ed i tre curatori generali, hanno supervisionato il lavoro proposto dai singoli curatori, lasciando la più ampia libertà di espressione rispetto a contenuti e personaggi coinvolti. Inoltre, si sono formate apposite commissioni in occasione dei vari bandi di concorso che sono stati emessi relativamente alle sezioni architettura, per l’allestimento espositivo del giardino della Casa dell’Architettura e alla sezione arte per istallazioni artistiche da presentare appunto nel giardino e per una mostra aperta a cinquanta artisti dedicata al tema della trilogia degli antenati».
Chi sono stati i curatori, in particolare quelli che hanno curato le sezioni esterne?
«Tredici curatori per le varie sezioni. Nel dettaglio: Stefano Adami per la letteratura, Massimo Locci per l’architettura, Marco Pietrosante per il design, Piero Meogrossi per storia e mitologia, Silvia Massotti per la fotografia, Luisa Mazzullo, Angelo Melpignano ed Emanuele Lamaro per l’arte, Roberto Silvestri per il cinema, Pietro Paolo Cannistraci, Arianna di Pietro e Francesco Padovani per natura e ambiente, Sonia Marino per ergonomia e sostenibilità. In oltre per gli eventi che si sono svolti in partnership presso le altre location, abbiamo: Giuliana Zagra con la collaborazione di Eleonora Cardinale per la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma; Patrizia Guidi, Paolo Della Valle e Stefano Adami per Castiglione della Pescaia; Roberto Silvestri con la collaborazione di Luca Pallanch, Domenico Monetti e Sergio Toffetti per la Cineteca Nazionale; Diana Alessandrini per il MAXXI B.A.S.E.; Per l’Avana, la curatela generale è stata di Marco Marini con Alives Magali Polo Sevila e Nelson Herrera Ysla per l’arte, l’architettura e il design; Nelson Ramirez De Arellano Conde per la fotografia; Gustavo Arcos e Dean Luis Reyesper il cinema; Leo Brouwer per la musica».
Come alcuni di questi curatori hanno operato nel loro settore; a loro la parola:
Il professore Stefano Adami, curatore della sezione letteratura e grande esperto di Calvino:
«Il criterio principale, per quanto riguarda la sezione letteratura dell’evento su Calvino, è stato quello, in primis, di mettere in rilievo l’estrema poliedricità dell’opera letteraria calviniana. Ricostruendo passo per passo la figura di Calvino come quella dell’uomo che si mette in cammino nella foresta-mondo, perdendosi e ritrovandosi sempre. Ricostruendo le fonti della sua ispirazione, le ombre e le luci da lui colte, rielaborate, reinventate sulla pagina. Cercando di rendere visibili, quindi, tutti quei passaggi attraverso i quali Calvino ha saputo interpretare in modo unico, personale ed originale tutti gli stimoli culturali e letterari della sua epoca. Dal romanzo neorealista alla scrittura socialmente, politicamente e culturalmente impegnata, dalla ricerca sulle fiabe e sulla narrazione popolare, dalla lettura e lo studio della tradizioni letterarie e dei classici, fino alle scritture saggistiche, le traduzioni, e la riflessione sulla metascrittura e metanarrazione. Fino poi al grande approdo narrativo e saggistico delle ‘Lezioni Americane’, un testo che – come ha ben mostrato recentemente Giorgio Albertazzi – può benissimo essere messo in scena con eccellenti risultati. Da questo punto di vista, quindi, grande attenzione hanno avuto anche le lettere editoriali del Calvino funzionario di Casa editrice, le scritture personali e private, il grande cantiere degli epistolari (recentemente indagato da uno studioso importante come Martin McLaughlin, del Magdalene College, Oxford). Sono tutti passaggi che Calvino ha attraversato, creando sempre qualcosa di nuovo ed inatteso ma non di elitario, e soprattutto costruendo un lavoro narrativo continuamente capace di dialogare con tutti gli altri aspetti del mondo dell’arte, della creazione, della cultura: con la musica, le arti visive, il cinema. E’ per questo che il camminatore Calvino incarna non solo come autore ma anche biograficamente una sorta di uomo che appartiene a più tradizioni e più culture: nato e vissuto nei primi anni a Cuba, poi in Italia, nella liguria paterna, si sentirà sempre figlio e parte della Francia del ‘700 (la Francia degli Illuministi, in cui vivrà negli anni ’60 e ’70), ma anche dell’Inghilterra regina dei mari e della avventure di Conrad e Stevenson, con un profondo amore per gli Stati Uniti e la città di New York. Calvino è emerso così come l’autore che mette sempre al centro della narrazione l’avventura del leggere, del comprendere, dell’ascoltare, del dialogare, come nel suo ultimo romanzo, ‘Se una notte d’inverno un viaggiatore’. Una lettura, un’avventura del capire continuamente ricercata, desiderata, e sempre rimandata, mai raggiunta. E’ l’autore che intende indicarci le strade per il nuovo, terribile millennio che viviamo. Abbiamo cercato di ritrovare quindi le tracce del lavoro letterario di Calvino e delle sue interazioni in tutti i modi e tutte le forme da lui attraversate. E’ emerso il ritratto di un Calvino universale? L’indicazione di un Calvino autore infinito, imesauribile? E’ emerso, almeno, crediamo, il senso e la dimensione di quanto Calvino – come Pasolini – ci manchi oggi».
Il professore e architetto Massimo Locci, curatore generale e curatore sezione Architettura:
«L’idea di celebrare Italo Calvino è nata dalla volontà di mettere in evidenza le molteplici relazioni disciplinari con il mondo dell’architettura, con lo spazio urbano e, indirettamente, con l’arte, il design e la paesaggistica. E’ noto che l’autore è tra i più citati dagli architetti e, in genere, dai “creativi” (purtroppo talvolta anche a sproposito), probabilmente perché non vi è ambito espressivo che Calvino, con la propria produzione letteraria, non abbia sondato. Alla vocazione per la molteplicità, da lui teorizzato come finalità principale, alla curiosità per i meccanismi dell’innovazione espressiva, l’essere costantemente proteso verso il futuro, corrisponde un equivalente interesse specifico della ricerca disciplinare in architettura. Partendo dalle sei parole chiave per il nuovo millennio delle Lezioni Americane (Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità, Coerenza), abbiamo potuto immaginare un viaggio astratto per mettere a confronto linguaggi espressivi, modalità comunicative e sistemi di correlazione. In Calvino l’architettura e la città svolgono un ruolo paradigmatico, sono lo strumento e il luogo di cui l’uomo dispone per rappresentare il mondo, lo spazio dove dare “forma e figura” al contesto in cui vive. Inoltre temi come l’esattezza del processo, la comunicazione espressiva, la leggerezza, la geometria, la simmetria, ma anche la struttura cristallina del linguaggio rappresentano proprio alcune sfaccettature del mondo dell’architettura. Partendo dai suoi scritti ci si può connettere con la sfida alla verticalità o con la prospettiva visionaria di Yona Friedman; con l’architettura della leggerezza di Renzo Piano o con l’utopia dello spazio in movimento dell’architettura radical. Per aprire la sezione architettura abbiamo proiettato proprio 12 video realizzati da Superstudio negli anni ’70, quasi inediti, che affrontavano in termini utopici e fantasiosi il tema delle città di fondazione, ciclo che si lega strettamente sia al tema calviniano de Le città invisibili del 1972 (dall’autore stesso definito “un ultimo poema d’amore alle città”), sia al tema delle città utopiche di impronta socialista del sette e ottocento, che Calvino studiò a lungo avendo tradotto saggi di Charles Fourier. Oltre alle citate Città invisibili e Lezioni Americane si creano efficaci corti circuiti tra letteratura e mondo del progetto in “Palomar” (i giardini zen e i terrazzi), in “Collezione di sabbia” (la misura dello spazio-tempo e ritrovata propensione nomadica), nella “La speculazione edilizia” (la devastazione del paesaggio). Tra i tanti che hanno tentato di immaginare le città fantastiche descritte da Calvino abbiamo scelto il lavoro del fotografo Moreno Maggi che, con Ritratti di architettura, ha reinterpreto liberamente le opere di alcuni protagonisti contemporanei, facendo materializzare Zenobia, Moriana, Diomira, Cloe e molte altre. Proprio per l’indubbia suggestione delle sue composizioni fotografiche abbiamo chiesto e ottenuto il coinvolgimento del MAXXI. Per evidenziare l’interesse di Calvino per l’Arte dei Giardini, inteso come il nesso e la confluenza di tutti i suoi ragionamenti sullo spazio antropico, è stata bandita una consultazione, riservata giovani progettisti under 40, per allestire lo spazio esterno come Giardino delle Parole, sezione introduttiva della mostra e come un luogo d’incontro all’aperto».
Il professore Marco Pietrosante, curatore sezione Design, il quale ha sviluppato nell’ambito della rassegna numerosi eventi legati anche a tematiche di design sociale:
«Italo Calvino è stata una figura emblematica per il mondo del progetto italiano ed internazionale. Ogni architetto e designer ha tratto spunti ed ispirazione dalle sue opere, in particolare dalle “Lezioni americane” che si sono rivelate fonte inesauribile di analisi e previsione della contemporaneità, lì dove la lettura della contemporaneità, ovvero il dialogo tra le istanze del proprio tempo ed il progetto, è il grande “terreno di gioco” in cui i progettisti sono chiamati a fornire il loro apporto al benessere collettivo. Nel definire le presenze dell’area Design della rassegna è stato naturale coinvolgere le realtà formative ed i designers che perseguono l’obiettivo di una progettazione nuova, in grado di porre l’accento sui grandi temi sociali che saranno la sfida dei tempi futuri. In ambito educativo abbiamo avuto la presenza di istituti sia pubblici come l’ISIA Roma Design, che privati come lo IED di Roma ed il Quasar. La loro proposta è stata altamente qualificante. Negli spazi espositivi hanno presentato vari progetti di studenti che, a vario titolo, sono stati testimonianza della vitalità e dell’attenzione che la figura di Calvino conserva presso i giovani e chi si occupa di ricerca. Accanto al settore formativo sono stati invitati studi e progettisti che dedicano la loro attività ai temi legati al sociale, non solo per la nobiltà morale del tema ma vieppiù per la capacità che ha il Social Design di esprimere oggi quell’esigenza di contemporaneità di cui Calvino è stato artefice nel corso della sua carriera. Abbiamo avuto così modo di conoscere il lavoro dello Studio Magut, dello Studio Random, dello Studio Rikrea ed ospitare le testimonianze di chi opera nel mondo del sociale in ambito sia nazionale che internazionale. Tutta la sezione design ha goduto del patrocinio dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) che ha a sua volta presentato, con l’ausilio di ADI Lazio, una propria declinazione delle “Lezioni americane”, attraverso la rappresentazione di prodotti estrapolati dall’archivio del Compasso d’oro di cui gestisce la conservazione e la diffusione. Accanto alla parte espositiva sono stati affiancati incontri aperti al pubblico in cui i protagonisti si raccontavano ed in cui i temi proposti venivano dibattuti. Abbiamo avuto così confronti molto partecipati, in special modo sul tema del Social Design argomento che, evidentemente, è riuscito a catalizzare l’attenzione sia dei progettisti che degli ascoltatori. Credo di poter dire che proprio questa coralità sia stato il miglior omaggio al grande scrittore».
Chi volesse approfondire l’argomento può consultare fonti online?
«Sì, segnalo:
- Il sito web: inviaggioconcalvino.it con colophon, sezioni e curatori.
- La rassegna stampa completa è scaricabile al link: inviaggioconcalvino.it/news/la-rassegna-stampa-2013
- La pagina FB: facebook.com/inviaggioconcalvino che presenta alla sezione album la rassegna fotografica di tutti gli eventi organizzati sia direttamente che in partnership.
- Il canale youtube: youtube.com/user/InViaggioConCALVINO che presenta alcuni contributi video ed interviste radiofoniche».