Introduzione alla Storia del teatro
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Questo breve saggio illustra l’origine del teatro, la sua funzione e i punti salienti della sua evoluzione.
Prima di parlare di teatro bisogna chiarire il concetto di “attività ludica”, dal latino ludos, gioco, con questo termine si definiscono le attività rivolte a vivere situazioni di svago, sfogo, allegria, imitazione, tutte quelle situazione in cui fingendo altro si creano realtà false, simboliche, in cui il sogno e l’irrealtà diventano i protagonisti dettando le connotazioni spazio-temporali di una situazione ben circoscritta. Se pensiamo all’origine di quest’attività, bisogna risalire ai primi anni della comparsa dell’uomo sulla terra. Attraverso le incisioni rupestri e i dipinti murali possiamo risalire a scene di balli e danze che erano praticati in quel tempo. Attraverso studi antropologici (dal greco andropos e logos, rispettivamente, uomo e parola, il vocabolo indica la disciplina che studia l’evoluzione degli esseri umani). Le attività ludiche si possono dividere in due tipi: riti propiziatori e riti d’inizializzazione. I primi riguardano danze di buon auspicio, per eventi e fenomeni naturali, il secondo riguarda ad esempio l’ingresso ad una determinata casta, infatti le comunità di uomini erano divisi in caste a secondo della loro età. In particolare erano divisi in adulti e anziani. I ragazzi che dovevano entrare a prendere parte alla casta degli adulti erano sottoposti a riti di inizializzazione, secondo cui dovevano superare gare di forza e coraggio, invece, una volta divenuti anziani erano ritenuti saggi, in base alla loro esperienza di vita. Nell’antica Grecia i riti principali erano rivolti alle varie fasi dell’agricoltura, venivano svolti dei riti, ad esempio, per rendere fertile un campo, oppure, per segnare l’ingresso delle stagioni. Con il passare del tempo, le attività ludiche, prendono l’aspetto di vero e proprio teatro, inteso come forma di intrattenimento popolare e come mezzo per informare, aggiornare e istruire gli spettatori. Alcuni spettacolo avevano una funzione di cronaca e altri di morale. Anche, in età Augustea viene esaltato questo aspetto del teatro. Con il passare degli anni la rappresentazione di evolve e si articola, ad esempio con l’utilizzo di maschere, per rendere la mimica facciale percettibile, anche, agli spettatori più lontani. Si ha l’aggiunta di un coro che riproduce la voce di un narratore, con la funzione di fornire informazioni, ulteriori, agli spettatori. In epoca romana il teatro greco assume un carattere di gioco, sfida, gara al fine di un intrattenimento. Nel periodo del Medioevo il teatro viene adoperato, in particolare, nelle corti per divertire i nobili, attraverso attività ludiche svolte da buffoni, giocolieri e nani. Nel secondo Medioevo, questi spettacoli si espandono nelle piazze, in particolare nei giorni di festa. In questo periodo la Chiesa ha aspramente condannato ogni forma teatrale sostenendo che attraverso l’imitazione di un altro essere si viveva una incarnazione profana, che creava danni all’anima. Più avanti, però la Chiesa accetta alcune forme di teatro, perché si accorge che si tratta di un mezzo di comunicazione utile alla predica e alla diffusione di storie di santi (agiografie) e di episodi della vita di Cristo. Il teatro diviene un canale di comunicazione rivolto ad un vasto pubblico che comprende gran parte del popolo analfabeta, incapace di leggere forme scritte. Quindi, attraverso il teatro era molto facile diffondere notizie. In particolare San Francesco d’Assisi adopera il linguaggio di piazza dei giullari per diffondere la parola di Dio, per questo, viene chiamato “giullare di Dio”. Molti secoli dopo, nell’Inghilterra Elisabettiana, il teatro raggiunge il suo apice con William Shakespeare, famoso per l’abilità di mescolare il tragico e il comico, il serio e il ridicolo, creando spettacoli molto simili alla vita. Tra le opere più famose ricordiamo “Romeo e Giulietta”, ma anche “Sogno di una notte di mezza estate”, in cui scrive: « Noi siamo della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni». Frase che rievoca il bisogno umano di evadere dalla realtà, con la fantasia. Tra gli esponenti Italiani, in campo teatrale, vanno citati Goldoni e Pirandello. Il primo per uno stile comico, attraverso commedie, come ad es. “La locandiera” e il secondo per uno stile psicologico e introspettivo, come ad es. “Uno nessuno e centomila”.
Per approfondimenti:
Cultura e società: ciò che si può esprimere attraverso il teatro. Il ruolo del teatro: tra realtà e finzione, di Tiziana Mazzaglia, in «L’informatore delle autonomie locali», 20/05/2013, tot. pg. 2 http://www.linformatore.info/?p=511
Cadono i sipari! L’attuale condizione dei teatri italiani, di Tiziana Mazzaglia, in «L’informatore delle autonomie locali». 16/10/2012. Tot. pp. 2 http://linformatore.info/?p=276