La Giustizia: un cantiere aperto
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Avvocato penalista, Pierfrancesco Buttafuoco intervistato dall’avvocato Giuseppe Lipera durante la trasmissione “Piazza Verga”.
L’avvocato penalista Piefrancesco Buttafuoco, ospite alla trasmissione “Piazza Verga”, parla della giustizia dei nostri giorni, come di un mondo in cui chi deve giudicare ha carenze economiche che si ripiegano su carenze di personale tecnico e amministrativo: “servono concorsi” dice “ma ci vogliono soldi” e ancora sostiene che è necessario quel cambiamento berlusconiano di cui si parlava tempo fa, per separare la carriera dalla funzione. La sua visione di giustizia è quella di un palazzo che non richiede solo l’architettura, ma un’anima composta da valori e si rispecchia in una frase di Lord Bowen, in Walter Sichel, Sands of Time, del 1923: “Piove sul giusto e piove anche sull’ingiusto; ma sul giusto di più, perché l’ingiusto gli ruba l’ombrello”. Aforisma che indica quanto poco funzioni il concetto di “giustizia”. Buttafuoco è figlio di avvocati e ha avuto ottimi insegnamenti. Racconta che la sua passione per il penale è nata grazie all’incontro con l’avvocato Enzo Trentino, che ha svolto su di lui una forte seduzione per questa professione. Il confronto e la collaborazione tra avvocati, infatti, rimane incisa nella sua mente e sostiene che i rapporti tra i colleghi devono essere collaborativi, anche se spesso non è facile, ma l’importante è l’essere se stesso e non l’appartenere ad una categoria. Si esprime, infine, sul giudizio abbreviato dicendo che lo ripugna l’idea di come vi siano pene di 12 o 14 anni per un omicidio. Quello che scaturisce da quest’intervista è una visione di un cantiere aperto a cui bisogna lavorare tutti insieme per il bene di tutta l’umanità. Albert Einstein sosteneva che: “Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai delinquenti, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.