La professione del giornalista: formazione, responsabilità, sbocchi
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Intervista al Prof. Avv. Daniele Donati, docente di Diritto dell’Informazione e della Comunicazione e direttore della Scuola di giornalismo dell’Università degli Studi di Bologna.
- Quali sono le principali responsabilità giuridiche di chi affronta la professione del giornalista pubblicista e del giornalista professionista?
«La professione del giornalista si pone in un equilibrio giuridico che rappresenta il bilanciamento fra il diritto di cronaca e i diritti delle persone di cui si parla. In altri termini, il diritto di informare trova un limite (tutto da definire e precisare, nella sua consistenza) nella violazione dei diritti della personalità rappresentata. Il motivo più frequente di cause mosse contro i giornalisti senza dubbio riguarda la lesione all’onore, che in Italia ha una doppia prospettiva: come autostima, e cioè riferito alla percezione di se stessi, e come reputazione, e cioè inerente all’opinione degli altri su di noi. I reati di cui può essere accusato un giornalista quindi sono principalmente due: l’ingiuria, riferito al primo caso, e diffamazione, riferito al secondo. Un altro diritto che frequentemente sollecita interventi di tutela è l’identità personale, cioè il diritto a essere rappresentati nella completezza e pienezza del nostro pensiero e delle nostre azioni, senza selezionare solo i profili che possono risultare più interessanti ai fini dell’articolo da scrivere. L’ambito in cui si verifica di più questo aspetto è sicuramente quello politico. Per quanto riguarda la riservatezza, invece, esiste un codice deontologico dell’Ordine dei giornalisti che offre una disciplina differenziata da quella generale, per legge. Infine degno di attenzione è dovere del giornalista rispettare il diritto all’immagine, ovvero il diritto della persona a che la propria immagine non venga esposta ad esempio in fotografie, filmati, disegni e caricature, senza il suo consenso, fuori dai casi previsti dalla legge».
2.Quali conoscenze e competenze forniscono i percorsi formativi?
«Bisogna distinguere due tipi di formazione:
- le Scuole o Master in Giornalismo, che preparano alla professione e di fatto sostituiscono la pratica in redazione, conferendo agli allievi i requisiti per poter sostenere l’esame di Stato necessario all’iscrizione all’albo dei giornalisti professionisti;
- i corsi di formazione riconosciuti dall’Ordine dei Giornalisti rivolti a chi già svolge la professione e, per obbligo di legge, deve acquisire un numero di crediti formativi annuali per aggiornamento. I corsi proposti ricoprono le più svariate tematiche ricorrenti nelle professione giornalistica dalla deontologia, alla comunicazione scritta e parlata, all’utilizzo dei nuovi media. (Come riporta ad esempio il sito dell’ordine dei giornalisti della Lombardia al seguente link: http://www.odg.mi.it/formazione-continua)».
3.Il blogger, e chi gestisce un proprio sito o una testata non registrata, quali rischi corre, cosa ha in comune con una testata giornalistica registrata?
«Ci sono stati dei problemi nell’interpretazione della norma, anche perché la legge sull’editoria del 2001 aveva una formulazione ambigua. Le testate giornalistiche on line devono obbligatoriamente essere registrate nei tribunali (e quindi avere un direttore responsabile) solo se hanno una regolare periodicità (quotidiana, settimanale, mensile, etc..). Quindi la registrazione non è richiesta perché il principio è quello della continuità e regolarità con cui viene aggiornato il sito e i blog solitamente sono aggiornati in modo sporadico e occasionale. Il giornalista che scrive, però, ha le stesse responsabilità professionali di chi lavora in una redazione di una testata registrata. Ciò significa che non deve incorrere nei reati di cui abbiamo parlato prima. La non registrazione della testata non esula quindi dalle responsabilità».
In merito a questo argomento si possono consultare i seguenti link:
http://www.altalex.com/index.php?idnot=3182
http://www.zeusnews.it/n.php?c=17485
http://www.laleggepertutti.it/1312_registrare-un-blog
4.Quali sono gli attuali sbocchi lavorativi nei diversi settori di stampa, televisione e radio?
«Sappiamo tutti che non è un buon momento per tante realtà lavorative. È anche vero, però, che oggi esiste la concorrenza dell’informazione indipendente. A fronte della crisi della stampa, infatti, non c’è dubbio che ci siano importanti prospettive per chi decidesse di lavorare nell’online. Infine, molti enti pubblici e privati sono oggi dotati di un ufficio stampa. La possibilità di lavorare all’interno di questi può considerarsi come uno dei possibili sbocchi per gli aspiranti operatori dell’informazione».