Le scuole non scolarizzano gli alunni: i casi di Pavia
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Alunni violenti e aggressioni: Cossa, Cardano, Copernico.
Giorno 8 giugno si è concluso l’anno accademico 2016/2017 e non è stato un giorno di festa, almeno negli istituti pavesi Itis Cardano e Liceo scientifico Copernico. Si è trattato di un finale da stadio, con aggressione, lanci di fumogeni e sembra anche di chiodi. Non risultano feriti, ma risultano danni a vetri degli istituti. Presso l’Istituto Professionale Statale Cossa di Pavia, invece, in data 9 maggio una docente alla cattedra era stata aggredita e non ferita, fortunatamente, da un legno lanciato dal cortile interno attraverso una finestra aperta di un’aula sita al piano terra. La docente era seduta alla cattedra e stava svolgendo il proprio lavoro. Il bastone, lungo più di mezzo metro, ha sfiorato la testa di un minorenne disabile. Il cortile da cui è avvenuto il lancio è praticamente in stato di abbandono e oltre a pezzi di legno vi sono numerosi rifiuti di alluminio e plastica. Sembra inutile dirlo, ma l’istruzione di oggi non rende signori e nemmeno civili. Forse la buona scuola dovrebbe attuare corsi di legalità? Sembra inaudito, eppure, l’inaudito nelle scuole accade ogni giorno! Se i dirigenti scolastici del Cardano e del Copernico hanno preso provvedimenti, al Cossa la questione è stata tralasciata nel silenzio.
Si allega una lettera che può aiutare a riflettere:
Lettera di un condannato a morte.
“Mamma, se ci fosse più giustizia in questo mondo saremmo in due oggi a essere condannati e non solo io. Sei colpevole tanto quanto me, anzi, sei colpevole anche per la vita che perderò. Ti ricordi quando ho rubato e portato a casa la bicicletta di un ragazzo? Mi hai aiutato a nasconderla affinché mio padre non lo scoprisse e non mi punisse. Ti ricordi quando ho rubato i soldi dal portafoglio del vicino? Sei stata con me a spedirli, nel centro commerciale. Ricordi quando hai litigato con mio padre e lui se n’è andato? Voleva solo correggermi, perché invece di studiare, avevo copiato il compito all’esame… alla fine mi hanno scoperto e anche espulso. Tu ti sei messa contro mio padre, i maestri e io alla fine non ho imparato nulla, oltre che a delinquenziale. Mamma, io ero solo un bambino, dopo sono diventato un adolescente problematico e ora sono un uomo intollerante e aggressivo. Mamma, io ero solo un bambino che aveva bisogno di correzioni e non di approvazione. Ma comunque io ti perdono! Chiedo solo che tu faccia leggere questa lettera al maggior numero di genitori nel mondo, affinché sappiano che hanno la responsabilità di crescere un figlio facendolo diventare un uomo, che potrà agire facendo del bene o del male… Grazie mamma, per avermi dato la vita e per avermi aiutato a perderla”.
Il tuo figlio delinquente.