Perché leggere Luciano Bianciardi, Il precario esistenziale, a cura di Gian Paolo Serino?
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Luciano Bianciardi, Il precario esistenziale, a cura di Gian Paolo Serino, Edizioni Clichy, Firenze, 2015, pg. 109, ISBN 978-88-6799-166-2.
“Il vero dramma di Luciano Bianciardi è di essere più commentato che letto.”
Gian Paolo Serino
Luciano Bianciardi, Toscano del 1922, è stato un giornalista dedito alla divulgazione di informazioni letterarie dal 1951. Il suo primo romanzo è stato “Il lavoro culturale” edito dalla Feltrinelli nel 1957, segue “L’integrazione” del 1960 e “La vita agra” del 1962 edito dalla Rizzoli. Opere definite come la “trilogia della rabbia”, perché attraverso la scrittura ha percorso le strade e gli animi della Milano nel pieno del boom economico realizzando quanto aveva scritto Stendhal: “il romanzo è uno specchio che percorre le strade”. Lui stesso aveva scritto, nel 1966, “Parrà strano ma nel mondo delle lettere il peggior peccato di uno scrittore consiste nello scrivere” (da ABC, in Il precario esistenziale, ed. Clichy 2015, pg. 47). Infatti, il risultato del suo lavoro ha comportato un Bianciardi “più commentato che letto”, come sostiene Gian Paolo Serino (Id., pg. 20). Oggi, a distanza di anni, ci è riproposta la scrittura di un giornalista del passato, ma più attuale che mai, quasi come opere di un profeta dei nostri giorni, di questo tempo in cui « non c’è niente da “risanare”, come dicono da anni politici di ogni partito, ma è tutto da rifare. Se davvero si vuole il cambiamento» (Id., pg. 21). I perché leggere questo libro sono tanti! Prima di tutto, permette una visione della realtà, di ieri e di oggi, a 360°, ampia e chiara. Racconta una vita di chi « voleva essere coerente con il proprio pensiero –giusto o sbagliato che fosse- fino alla fine» (Id., pg. 23), quindi offre un esempio e un modello per imparare a vivere controcorrente malgrado i rischi che comporta. Si tratta non solo di un libro, ma di un’occasione in cui prendere il giusto contatto con la vita. Bianciardi scriveva: « Toglietevi il paraocchi, liberatevi delle comodità che vi inchiodano a una sedia, a una scrivania, ad un televisore e pensate con la vostra testa» (Id., pg. 23). Leggere questa citazione mi ha fatto sentire l’esigenza di svolgere una lezione scolastica, in Istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, su “Il precario esistenziale”, perché trovo giusto iniziare dalle scuole a diffondere storie di vita più vicine a noi capaci di illustrare in modo completo chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Un’altra citazione presente nel volume, per me emblematica è: «Comprese che “il successo è soltanto il passato remoto del verbo succedere”» (Id., pg. 24). Uno spunto di riflessione capace di far spiccare il volo a chi ne comprende il suo valore, forte e determinante come quelle lapidi di cui parlava Ugo Foscolo ne “I Sepolcri” capace di spingere a “egregie azioni”. Infine, trovo specchio dei nostri giorni un’affermazione che risale agli anni sessanta: «Ogni mattina la gita in tram è un viaggio in compagnia di estranei» (Id., pg. 30). Una scena di vita in cui ho ritrovato episodi quotidiani della mia vita da pendolare, che avevo espresso attraverso una poesia intitolata “Metropolitana”: « Tunnel sotterraneo quotidiano/ Tempio del tempo accorciato e stretto/ Come i vagoni la mattina./ Egoisti di chi si ha accanto/ Immersi solo in se stessi./ Spintoni e litigi/ E la musica donata da chi/ Elemosina la vita» (Scritta nel 2012, pubblicata in “Petali di parole”, Tiziana Mazzaglia, 2013). Una situazione di “stallo” in cui viviamo da anni, con gli occhi bendati, che non sappiamo se sarà mai risolta o almeno in parte, perché le dinamiche per sbloccarla comportano una presa di coscienza devastante al punto di scatenare un’esigenza del vivere controcorrente nel rischio di essere “più commentati che letti”.
Gian Paolo Serino è critico letterario e giornalista, ideatore e fondatore della rivista Satisfiction, una rivista culturale indipendente che rimborsa i lettori non soddisfatti della lettura dei libri consigliati.
Per approfondimenti e informazioni su facebook vi è un gruppo chiuso “Luciano Bianciardi. Il precario esistenziale” a cura di Gian Paolo Serino, aggiornato con articoli, recensioni, immagini e video storici.
Presentazione: Sabato 21 Marzo ore 11,30 presso la Feltrinelli di Via Manzoni, Milano, con Alessandro Beretta del Corriere della Sera, Simone Mosca di la Repubblica e Gian Paolo Serino.