Moda tra generazioni di arte e bellezza
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Dai ritratti del Settecento e Ottocento ai nostri giorni, gli status symbol intramontabili e la forza di arrivare al capolinea. Annabella dei Ravizza, una tradizione di raffinatezza e prestigio.
Ogni anno Milano, capitale della moda, in occasione delle nuove stagioni inaugura le settimane della moda, come quella che si è appena svolta dal 24 febbraio al 2 marzo. Occasione che, di anno in anno, si rinnova, si modifica e spesso recupera dal passato quegli status symbol legati alla femminilità cui ne esaltano la bellezza. Nella storia dell’arte, nel cinema e nel teatro siamo sempre stati e continuiamo ad essere bombardati da figure femminili, vere e proprie protagoniste di fascino e raffinatezza. Nella ritrattistica del Settecento e dell’ Ottocento sono stati numerosissimi i dipinti di nobildonne immortalate con i loro capi e gioielli preziosi, la moda del loro tempo, tratti necessari per datare nello spazio e nel tempo, un volto, un personaggio, come costumi di scena. Velluti, sete, pizzi, perle, gemme, ma prima fra tutte la pelliccia, irresistibile anche per gli uomini dei paesi più freddi. Quando, ancora non esisteva la fotografia, il ritratto era l’unico mezzo a disposizione per far tramandare la propria immagine e il proprio benessere. La pelliccia è sempre stata ritenuta un capo nobile, di un’eleganza raffinata, infatti, non cessa mai di apparire sulle passerelle. ‘Pelliccia’ è sempre stata sinonimo di bellezza e noi, in Italia, vantiamo della più nota pellicceria, Annabella che citando un vecchio spot pubblicitario “è solo a Pavia”. Poco distante dalla metropoli milanese, cuore di un’antica Università, centro del sapere e della ricerca e del noto Policlinico San Matteo. Annabella rimane da anni un simbolo per Pavia, occasione di visita da parte dell’alta società d’ogni luogo, quindi occasione di crescita per il turismo. Proprio come i musei e le biblioteche, anche la moda ha la sua forte valenza di ricchezza economica, molto spesso sottovalutata e aggredita dagli animalisti. Un atelier custode di pellami preziosi, che indossati da qualsiasi donna la rendono regina e oltre all’eleganza, nelle giornata più fredde ne riservano la salute. Capi intramontabili e solitamente tramandati da madre in figlia, come oggetto affettivo capace di rievocare una presenza. Oggetti di fascino e di buon auspicio che possono accompagnare occasioni significative in cui farsi immortalare in una foto, ai modi dei ritratti del Sette e Ottocento: capaci di racchiudere la magia e l’incanto della carrozza di zucca di Cenerentola, ed è con le carrozze che è venuta alla luce Annabella. Tra le pagine del volume “Dentro una vita” di Giuliano Ravizza, a cura di Roberto Alessi ( prima edizione del 1990) si incontrano quei personaggi, che generazione dopo generazione, hanno dato vita ad un progetto solido nel tempo. Giuliano Ravizza in un racconto autobiografico parla del nonno, Luigi, conduttore di carrozze nella vecchia Pavia e di uno dei suoi cinque figli, Gilio, sarto, padre di Giuliano, medico e fondatore della pellicceria. Fino ad arrivare ad oggi quando, oltre ad Annabella, vi è anche un atelier di Simonetta Ravizza, sito nel quartiere centrale di Monte Napoleone a Milano. La cui collezione autunno inverno 2015-2016 ha stupito con pelli e pellami differenti capaci di compenetrarsi in armonia di colori, forme e volumi, capaci di comunicare modernità pur tralasciando uno scenario pittorico che può rievocare le tecniche dei Macchiaioli, del Puntinismo, dell’Impressionismo nell’accostare tratti di chiaro e scuro accomunati dall’occhio in un colore solo, fino alle forme aereodinamiche del Futurismo, in tagli a triangolo, ad esempio. Una collezione che non tralascia gli accessori: cappelli, borse e scarpe vantano d’’intrecci in connubio perfetto tra ogni raffinatezza di pelle, legno, pelliccia. Niente è tralasciato per una raffinatezza che lascia sognare e stimola un desiderio generale di benessere di cui l’Italia è assetata. Oggetti artistici da cui prendere spunto, frutti e pere di una famiglia dai seri principi: dotata di creatività e forza di superare ogni avversità, per proseguire, come un treno senza fermate, dritto al capolinea del successo e tutte le volte necessarie riprende il viaggio attraversando luoghi in cui lasciare un ricordo eterno.
Sfilata di Simonetta Ravizza.