Una mattina d’improvvisa primavera
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Piove.
Piove gocce lontane
sottili
il cui scroscio sembra più un ticchettio d’orologio…
oh no, no,
ora lo sento meglio,
più chiaro,
non è un ticchettio di orologio,
ma pare un battito di un cuore:
flebile, quasi rauco e sembra sillabare qualcosa.
Sembra stia chiamando qualcuno.
Sembra raccontare una storia:
la sua storia immagino!
Allora, mi rannicchio accanto al vetro della finestra con l’orecchio appoggiato e cerco di ascoltare la sua storia per potervela poi raccontare.
Non riesco a dormire,
sono ancora frastornata da pezzi del passato che ritornano come schegge di un vetro ormai composto in tutta la sua forma.
Tutto aveva un senso e io non volevo vederlo,
ero felice di vivere nella mia illusione d’amore,
anche con alti e bassi,
perché ricercavo disperatamente un amore mai avuto.
L’ho bloccato da tutto:
chat, telefono, social.
È come se adesso io fossi sott’acqua,
in una dimensione con altri suoni, con il vuoto e l’assenza del mondo terreno.
Voglio stare in assenza di tutto quello che era stato solo, p
erché io lo volevo.
Per ora il dolore è grande quanto l’amore che ho provato.
E così,
fu sera d’un giorno d’inverno,
in cui tutto era gelido, tranne il mio cuore.
Capii
ad un tratto
che l’amore arriva quando e come vuole,
non ha regole.
E tocca a noi decidere se coglierlo o farselo passare accanto…
almeno così pensiamo…
e invece no!
L’amore se ti passa accanto ti travolge e non ti lascia scelta.
Anche se… anche se… gli “anche se…” non hanno radici in un campo in cui è spuntato l’amore.
È come un varco che si apre sotto i tuoi piedi e ti modifica la vita.
Puoi scegliere solo le modalità,
perché quelle si costruiscono in due, poi non ti resta che vivere edificando dentro quel varco:
scrigno imprevedibile di emozioni.
E ti ritrovi a viaggiare sentendo voci nella testa, che ti riportano alla ragione e ti ricordano cosa hai sempre sognato,
ma intanto non cambi rotta e vai avanti e le ferite non ti fanno mai più male dell’amore che vivi.
E fu mattina!
Una mattina d’improvvisa primavera!
Tiziana Mazzaglia, Gennaio-Marzo 2020