I Macchiaioli in mostra a Pavia
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Una nostra aperta fino al 20 dicembre p.v., presso le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.
Una mostra pavese dedicata ai Macchiaioli prodotta e organizzata da VIDI in collaborazione con il Comune di Pavia, che ha visto la curatela della direttrice dei Musei Civici di Pavia, Susanna Zatti, affiancata da Simona Bartolena. Il percorso didattico è stato allestito presso le cale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia e rimarrà fino al 20 dicembre 2015. Si tratta di opere di artisti toscani della fine del XIX secolo, citati come “Macchiaioli” sulla «Gazzetta del popolo» di Firenze nel 1861, in cui lo loro tecnica era criticata perché vista come una macchia di colore, espressione di artisti antiaccademici, che negavano e rifiutavano le classiche nozioni di disegno, forma, colore e pennellata. Fattori, Signori, Cioni e Martelli sono i padri di questo movimento, che aveva la sede delle discussioni all’interno del Caffè Michelangelo di Firenze. Per Signorini la macchia “era un accentuazione del chiaroscuro pittorico”, per Cioni addirittura un “richiamo al reale”. Le loro tecniche non erano infondate, anzi basate su attenti studi cromatici e visivi, come ad esempio il fatto di dipingere due colori complementari uno di fianco all’altro per rendere l’effetto visivo da lontano di un altro colore che si otteneva sulla tavolozza mescolando i due: ad esempio, con il blu e il giallo si otteneva il verde e piccole macchie di giallo e blu rendono da lontano la visione di un colore verde. Un evidente caso di come l’andare contro corrente abbia portato l’umanità ad evolversi verso altro, verso il nuovo e lo sperimentale. Un esempio quindi ad osare e ad andare controcorrente.