Cenni storici del teatro arabo-islamico
di Tiziana Mazzaglia
Le origini del teatro arabo-islamico, il suo carattere specifico, i rapporti con altri popoli.
La cultura teatrale del teatro arabo-islamico ha antiche origini, risale all’età preislamica (475-622). Le testimonianze storiche ci tramandano l’impiego di testi poetici accompagnati da musica e mimica. Sono stati ritrovate traduzioni di testi teatrali Greci, Mattā b. Yūnus aveva tradotto e commentato Aristotele. Anche il filosofo Averroè (Ibn Rushd) aveva paragonato il teatro greco alla poesia araba. Più tardi, nel Medioevo il mondo arabo assiste ad un’intesa attività teatrale. La forma teatrale più ricorrente era la così detta maqāmah che letteralmente significa “seduta, riunione” e consisteva in una forma di narrazione breve di carattere comico con contenuti sociali riportata in versi , solitamente messo in scena presso la corte califfale. Il carattere specifico del teatro arabo-islamico si sviluppa in campo religioso, così come da noi si parla di Sacre rappresentazioni, loro avevano spettacoli connessi alle festività religiose, in particolare svolte nel mese del Ramadan e in occasione della grande festa del pellegrinaggio. Vi erano anche delle confraternite in cui si celebravano forme di teatralità mistiche. Altre note celebrazioni erano legate ai riti funebri il ta’ziyah, diffuso nel secolo XI, in occasione della commemorazione dell’uccisione, per mano sunnita, di Husayn, figlio di Alī, cugino del Profeta e capostipite degli sciiti. Altre forme teatrali erano legate a cerimonie di riti magici e di esorcismo. Si ha ancora notizia che nel secolo VIII, nelle zone a sud del Mediterraneo era diffuso il teatro delle ombre, per via di rapporti commerciali con indiani e cinesi. Nel Maghreb, in Marocco, si ha, invece, testimonianza di forme di teatro di strada. Con il passare degli anni, si assiste, anche, ad un incontro con il teatro europeo da cui ne era scaturita una forma di drammaturgia araba che aveva portato sulla scenda personaggi appartenenti alla storia con un’apertura critica verso le autorità. Il teatro e la performance si diffonde sempre più a macchia d’olio e ad opera di un musulmano Abū Khalīl al-Qabbānī sono state diffuse forme teatrali anche in Siria, in particolare il teatro cantato divenuto il più popolare anche in Egitto.