Caro Renzi Le scrivo…

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

In riferimento alla missiva, che anche io, in qualità di docente ho ricevuto da parte del Premier Matteo Renzi, rispondo ponendo una serie di quesiti.

 

I prwriting-letterecari destinati a rimanere senza lavoro potranno investire la loro cultura in altre opportunità?
Perché non si attivano centri di ricerca e biblioteche scolastiche in cui assumere i precari della scuola?
Che destino attende chi nella scuola non avrà più futuro?
Perché non si parla di diminuire il numero di alunni per classi ponendo fine alle “classi pollaio”?
Perché non si parla di tutte le ore tagliate a materie molto importati come il diritto e la storia dell’arte?
Perché non si parla di bullismo che molti alunni praticano nei confronti dei professori, in particolare di precari, giocando sul loro ruolo instabile e sull’appoggio di docenti di ruolo?
Perché non si parla di mobbing scolastico?
Perché non si parla di alunni stranieri che, invece di essere ammessi a corsi zero vengono catapultati in classi di biennio delle superiori, tanto per completare il numero degli allievi?
Perché non si parla di alternanza scuola-lavoro con gravi problemi di collocamento?
Perché non si parla di biblioteche scolastiche inesistenti e ridotte a magazzini inagibili?
Perché non si parla di presidi che per difendere il buon nome dell’Istituto vietano agli insegnanti di scrivere note sul registro?
Perché non si parla di genitori che al primo richiamo dato al figlio si precipitano a scuola per aggredire il docente?
Perché non si propongono telecamere per videoregistrare le ore delle attività scolastiche?
Perché non si propone di insegnare due a due avendo sempre un insegnante di sostegno in aula?
Perché non si parla delle mansioni extra che vengono affidate ai professori di sostegno, spesso non abilitati in sostegno?
Perché non si parla di aule lim presenti ma non utilizzabili?

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