Giornata mondiale della poesia
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Ogni 21 marzo si celebra la giornata mondiale della poesia, istituita dall’Unesco.
La poesia spesso è quella serie di frasi che la maestra delle elementari assegna da studiare a memoria; è quella che canticchiano i nonni; ripetono i fratelli maggiori preparando la lezione scolastica; quella che citano i genitori suscitando ricordi. Quando, poi, gli anni passano, si sente sulla propria pelle che la poesia è sentimento: così, diventa poesia una carezza, un tramonto, un fiore che sboccia, la gioia del primo cucciolo che entra in casa e addirittura un abbandono diviene poesia. Riccardo Cocciante cantava: “poesia, sembra che non ci sia”. Enigmatica, impalpabile, celata come spesso la felicità, eppure, parte di noi, composta dalle nostre stesse emozioni. Spesso, poesia è solo un insieme di frasi, scritte talmente bene da riuscire a fare rima ma, se lette con sensibilità, dentro di loro si vedono le immagini e tutto il mondo allegorico che emanano. Scritta da poeti, intesi come profeti, che evocano una sfera della vita per molti impercettibile: «I poeti son vecchi signori che mangiano stelle (…) e si inventano zingare e more per farsi credibili agli occhi del mondo con il loro dolore», cantava, ancora Roberto Vecchioni in “I poeti” e per Alda Merini in “I poeti” sono: “ poveri fatti di vesti pesanti, contadini che portano la terra a venere, usurai, pieni di croci, conventi che non danno sangue, una fede senza profeti, soli come le bestie buttati per tutti i fanghi senza una casa libera né un sasso per sentimento”. Nel film “L’attimo fuggente” il professore, interpretato da Robin Williams, spiega ai suoi alunni che la poesia serve per pensare con la propria testa e per assaporare parole e linguaggio: «parole e idee possono cambiare il mondo (…) noi leggiamo e scriviamo poesie, perché siamo membri della razza umana e la razza umana è piena di poesia (…) la poesia, la bellezza il romanticismo l’amore sono queste le cose che ci rendono in vita, (…) il potente spettacolo continua e tu puoi contribuire con il tuo verso”. Un incitamento ai giovani per stimolarli a scrivere la poesia che scorre nelle loro vene, come riecheggia, anche in un’altra canzone di Roberto Vecchioni, “Sogna ragazzo sogna”: «ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a questa poesia, puoi finirla tu». Trovo che celebrare la giornata mondiale della poesia sia un’occasione per tramandare a tutti che si può celebrare la vita di ognuno di noi attraverso i versi.