Il ruolo della Chiesa Cattolica nel campo dei mass media
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Intervento di Monsigonr Antonio Interguglielmi, canonista, cappellano Rai, direttore Ufficio Aggregazioni Laicali della Diocesi di Roma.
Qual è il ruolo della Chieda in campo di mass media e dei social network?
«E’ il ruolo di chi da sempre si occupa di comunicazione: siamo nel tempo di Pasqua e in questi giorni le letture della Messa ci raccontano, con gli Atti degli Apostoli in particolare, che la Chiesa ha il compito di comunicare la notizia che Cristo è Risorto, che la morte è vinta, che la Misericordia è donata all’uomo. La Chiesa oggi è chiamata a farlo anche attraverso la nuova fora di comunicazione».
In che modo i social media possono essere utili per diffondere messaggi evangelici, come ad esempio, il messaggio di pace e tolleranza?
«Come accennavo, la straordinaria potenzialità di oggi dei mezzi di comunicazioni può divenire uno strumento, se ben usato, per diffondere i valori di Pace, tolleranza e rispetto reciproco. La sfida è usare e non “farsi usare”».
I mass media possono essere un mezzo per incrementare il dialogo tra le diverse religioni?
«Senz’altro i mass-media possono assumere questo ruolo: essere di stimolo per abbattere le differenze tra le varie religioni, incrementare il dialogo e il reciproco rispetto. Ripeto è una sfida aperta, perché troppo spesso invece i mass-media vengono usati per scopi diversi».
Cosa si aspetta la Chiesa Cattolica nel futuro dei mass media?
«Il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali ha elaborato alcuni documenti molto innovativi nel rapporto tra Chiesa e mass-media, ricordo ad esempio “Etica e internet” del 2002, che dimostrano grandi aspettative in queste nuove forme di comunicazione. Rimane oggi il problema di tradurre nella partica queste idee, di aprirsi senza paura a queste nuove forme di partecipazione, che aiutano a costruire una Chiesa intesa come “famiglia di Dio”. Siamo nell’era del web 2.0: straordinarie possibilità per costruire un rapporto non più solo verticale, comunicare disposizioni dall’alto, ma anche orizzontale, di scambio e crescita insieme».