L’artista risponde su come realizzare il chiaroscuro
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Quesito rivolto al maestro Ariedo Lorenzone.
Caro Maestro Lorenzone, in cosa consiste il chiaroscuro e come si realizza?
«Uno dei principali problemi, riscontrati da chi vuole raffigurare qualcosa, è l’evitare di renderlo piatto su un foglio o su una tela: quindi, creare attraverso il chiaroscuro una sorte di volume che lo renda tridimensionale. Il colore dosato da chiaro a scuro rende la perfetta percezione dei volumi. L’ombra più è vicina più è scura, più si allontana dall’oggetto si schiarisce. Per apprendere questa tecnica, detta del “chiaroscuro”, bisogna esercitarsi riproducendo le quattro forme geometriche: cono, cilindro, parallelepipedo e piramide. Si tratta delle forme simili ai vari oggetti: ad esempio un albero è simile ad un cono. Quello che è importante, però, è capire due cose: da dove proviene la luce e in che punto colpisce l’oggetto. Per aiutarsi si possono anche tracciare delle linee per indicare il percorso della luce. Solitamente si disegna e poi si sfuma e infine, si danno i colpi di luce e i ritocchi, che poi sono quelli che permettono ad un oggetto di essere su un piano, ma di apparire quasi estrapolato da esso. Quando si utilizza il colore ad olio, bisogna aspettare che asciughi prima di ritoccare (questo lo avevo già chiarito nel precedente quesito). Il colore stesso deve essere ritoccato con velature, ad esempio se si raffigura una mela, per creare il suo riflesso si usa il bianco con un pizzico di verde. Si tratta di un lavoro che richiede la massima attenzione accompagnata da un’attenta e lenta osservazione.»
Per chi intende rivolgere quesiti ad Ariedo Lorenzone è possibile inviargli una email a pittorelorenzone@libero.it oppure contattarlo su Facebook nel suo profilo personale https://www.facebook.com/ariedo.lorenzone?fref=ts
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L’immagine in evidenza è la foto dell’opera “Natura morta”, di Ariedo Lorenzone, olio su tela, 50×60 cm, 2007.