Questa buona scuola non sa da fare!
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
La riforma della scuola messa in cantina: sembra essere rimandata di un anno, anche se l’evidenza proclama la sua sconfitta.
Questa buona scuola non sa da fare! Renzi si è tappato le orecchie troppe volte, come Ulisse al canto delle sirene, ma quella verità che gli fa tanto male grida ancor più forte e non solo di parole, ma grida di fatti, grida di gente nelle piazze, grida di parole scritte sui social network più diffusi, sui giornali, italiani e stranieri, e sono grida che entrano nelle case attraverso trasmissioni televisive. Malgrado non sia facile i precari e tutto il mondo della scuola lotta con tutte le forze: ancora domani i COBAS marceranno a Roma in piazza Pantheon. Intanto, è arrivata la notizia di Renzi che getta la spugna, rimanda di un anno il decreto, ma allo stesso tempo insiste ad affermare il suo punto di vista e scrive su Twitter: «La buona scuola prevede centomila prof in più, organico funzionale e più soldi per scuola. Noi ci siamo. Spero anche gli altri». Eppure, queste assunzioni sono già state più volte smascherate da sindacati e non, che hanno rivelato il vero volto della buona scuola, così come i finanziamenti che prevedono solo una trasformazione da scuola pubblica in privata. Dall’altro canto i professori scrivono su Facebook: «Non fidatevi. Si tratta di un ricatto». Nel profilo Twitter di Francesca Puglisi (PD) compare scritto: «Domani chiederò ai colleghi della commissione istruzione del Senato di ridurre drasticamente il numero degli emendamenti per procedere speditamente». Insomma, una questione delicata che ha tutte le sfumature di una partita a scacchi, quali saranno le prossime mosse e chi darà scacco matto sarà ancora da scoprire.