Scuola: scenari di distruzione
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
DDL approvato: la parola a Marcello Pacifico, presidente del sindacato ANIEF.
«Legge sulla scuola approvata nonostante le forti criticità, le mancanze e i profili di incostituzionalità. Ignorata la voce di insegnanti e studenti.
Dopo le manifestazioni e gli scioperi, ora i ricorsi. Anief pronta a impugnare i decreti attuativi. Rimane irrisolto il problema del precariato con più di 100 mila abilitati fuori dal piano di assunzioni, docenti e ata che lavorano nelle nostre scuole o idonei ai vecchi concorsi. Già bocciata dalla Consulta la chiamata diretta che affida la vita del personale ai presidi, e dalla Corte europea la mancata stabilizzazione dei supplenti. Stipendi invariati per la maggior parte dei colleghi in servizio e neo-assunti. Scoperto il 30% dell’organico di diritto su posti di sostegno. A rischio l’alternanza scuola-lavoro e la gestione delle scuole dal prossimo anno per l’impraticabilità dell’immediata attuazione dell’organico dell’autonomia e il ritorno dei vicari in classe. E già si parla di ulteriori 4.000 posti in meno nella circolare sugli organici.
E’ vero, ha ragione il premier a dichiarare che questa riforma piace soltanto a lui, ma sarà ricordata anche per quella che piacerà meno ai nostri giudici: perché l’Anief oltre ad avviare ricorsi per l’inserimento nelle Gae, per tutti gli abilitati, per la stabilizzazione di tutti i precari, docenti, educatori e ata e risarcimenti milionari, per il riconoscimento pieno del servizio pre-ruolo e la parità di diritti per i neo-assunti, aprirà il più grande contenzioso della storia della politica scolastica contro la chiamata diretta che ha influenza sull’attribuzione delle sedi ai neo-immessi in ruolo, sul trasferimento del personale assunto, sull’assegnazione ai plessi del personale. Tutelerà le assunzioni riservate al personale idonei dei vecchi concorsi e il diritto ad essere assunto dal personale che ha conseguito un’abilitazione. Continuerà a fare attribuire posti in deroga agli alunni disabili e cercherà di garantire il pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale bloccata per un decennio nonché la liquidazione ai vice-presidi che sono stati ignorati dalla riforma».