Si possono fare i calcoli coi pennelli?
di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia
Matematica e arte hanno qualcosa in comune.
Si è soliti definire, con una netta distinzione le materie letterarie, artistiche e scientifiche. I test attitudinali proposti ai ragazzi, che frequentano l’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado, vertono nello stabilire verso quali discipline orientare il proseguimento degli studi. Questo fa erroneamente pensare ad una divisione tra i vari campi. Precedentemente, su questa stessa rivista, avevo affrontato il tema della poesia e in particolare, come un poeta debba essere, anche, un bravo matematico. Ma, non solo, qui spiego come anche chi si occupa di materie artistiche debba fare i conti con i calcoli. Quando, ad esempio, un pittore si trova davanti ad una tela bianca, deve prima calcolare come riempire gli spazi, in base a cosa vuole raffigurare. Anche quando i pittori devono affrescare un’intera parete hanno bisogno di effettuare dei calcoli. Con Giotto, ad esempio, si ha l’innovazione di dipingere gli affreschi, in base alla tecnica chiamata “delle giornate”. Cioè, ogni giorno era dedicato ad un solo riquadro, ben delimitato, per poter sfruttare al meglio la base, su cui applicare i colori, seguendo anche regole della chimica. Il supporto su cui si dipinge deve essere preparato, a ricevere la pittura, in base alle sue caratteristiche di: planarità, porosità e flessibilità. La pittura adoperata, per dipingere su superficie muraria, non richiede l’uso di legante, ma è fissata attraverso una reazione chimica, detta della “carbonatazione della calce” Ca(OH)2 +CO2 → CaCO3 +H2O . In cosa consiste? Il colore viene creato macinando pietre, ad esempio i lapislazzuli, per creare il colore blu. La polvere ottenuta dalle pietre macinate si mescola con oli e altre sostanze, per renderlo omogeneo e pronto per essere steso sull’intonaco, che è un composto fatto di calce, sabbia e anche di ossido di calcio, quest’ultimo reagisce con l’anidride carbonica, presente nell’aria, e si trasforma in carbonato di calcio, che ha la funzione di fissare il colore sulla parete. Anche l’intonaco su cui è posto il colore ha bisogno di una preparazione matematica. La parete deve essere preparata, per accogliere l’intonaco, e si procede con un’operazione detta di “sbroffatura” attuata con l’utilizzo di quantità, ben calcolate, di sabbia e calce, impiegata con una percentuale pari a ¾ per poi applicare, ancora, ¼ del così detto “arriccio”, cioè una superficie un po’ ruvida, con la funzione di assorbire il colore. Una volta asciugato l’arriccio si prosegue calcolando le coordinate spaziali e si creano le linee guida: una verticale e una orizzontale e ancora, linee che definiscono il bordo. Si adopera una corda, bagnata nella sinopia (colore rosso), la si fissa con due chiodi alle estremità della superficie da dipingere, e una volta pizzicata, questa lascia un segno su cui poi si adopera il compasso per delineare le linee. A questo punto il pittore può eseguire il suo disegno, in base alla bozza che ha preparato. Quindi, si assiste alla pratica di un connubio tra discipline scientifiche e artistiche, ma anche culturali, perché bisogna conoscere il concetto storico di quello che si vuole raffigurare. Se analizziamo alcune tele tra le più famose, come la “Libertà guida il popolo” di Delacroix, del 1830, conservata tuttora al Louvre di Parigi. In questo quadro i personaggi sono raffigurati con una struttura piramidale, che parte dal vertice e si allarga verso il basso. La predisposizione dei piani appare nettamente divisa da una diagonale e i colori sono disposti in alternanza, con bianco e nero e chiaro scuro, in modo del tutto calcolato rigorosamente. Quest’opera divenuta simbolo del Romanticismo è stata ispirata dalla rivolta popolare insorta a Parigi, nel luglio del 1830. La raffigurazione presenta al vertice una donna-statua, una sorta di personaggio irreale e simbolico, statico, eppure, simbolo di movimento. Rappresentata con i caratteri fisici della statuaria greca, ispirata, infatti, alla Nike, sembra voler passare vittoriosa e indifferente sui cadaveri umani, in senso di rinascita e di volontà nel proseguire senza voltarsi indietro. Il sesso femminile pronunciato dai seni è ricollegabile alla personificazione della patria e della libertà. I personaggi sono vari e rappresentano i diversi ceti sociali, distinguibili dal loro abbigliamento. Non vi è comunicazione tra i personaggi, che invece, risultano isolati dagli spazi nel voler sottolineare una lotta politica. Tutte tematiche rese immagine attraverso l’applicazione di calcoli.